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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Step #22 - La cosa nei Fumetti

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Il cesto nei fumetti Basketful Of Heads di Joe Hill  Pubblicazione n. 1  2019 Leomacs

#21 LA COSA NELLA MUSICA

Il cesto nella musica Angels & Airwaves - Chasing Shadows https://www.youtube.com/watch?v=VUfJfps7eS8 Parte del testo Eighteen and a wicker basket Red cape and a open casket Tied up to a broken lever If I move it hurts forever I am not that host (?) But I want her

Step #20 - I brevetti della cosa

I brevetti Dopo una prima ricerca fallimentare tra i brevetti italiani ho effettuato una ricerca tra i brevetti esteri che mi hanno fornito una serie di registrazioni. https://patents.google.com/patent/US97836A/en Jordan; Randy D. 2000-02-08 US6021900A New york https://patents.google.com/patent/USD321073S/en Noel G. Azures 2016 USD788532S1 UK https://patents.google.com/patent/DE1689933U/en Bruno Mueller 1954 DE202009014355U1 Germania

Step #19 - La cosa nell'Arte

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Il cesto nell'arte Giovanni Segantini  Natura morta con cesto di frutta XIX sec. Luogo di conservazione: Cassa Rurale Alto Garda, Arco (Trento) Caravaggio La canestra di frutta 1594-1598 Luogo di conservazione: Pinacoteca Ambrosiana Milano

Step #18 - In cucina

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L'oggetto in cucina Cesto di ciliegie  Cesto di castagne                                        Cesto di ricotta                                      

Step #17 - La nuvola dei nomi

Sinonimi Canestrino, panierino, cestello, canestro, cesta, paniere. Piccolo contenitore di vimini destinato a vari usi.

Step #16 - Una prima mappa concettuale

Step #15 - L'evoluzione futura della cosa

Partendo dal cesto è possibile immaginare nuove soluzioni in ambiti differenti rispetto a quello tradizionale. Una possibile svolta potrebbe essere, considerando le problematiche ambientali della nostra epoca, quella dell'utilizzo come contenitore durante le spese settimanali, andando ad evitare i consumi di plastica. 

Step #14 - La cosa come simbolo

Il cesto come simbolo La cesteria nasce prima della tessitura e della ceramica. Alcuni ritrovamenti chi mostrano i primi vasi costituiti da un cesto ricoperto di terra cruda. Anche i primi contenitori a prova d'acqua eremo costituiti da oggetti intrecciati; alcune tribù di nativi americani spalmavano resina di pino all'interno di un cesto per renderlo impermeabile. Per i popoli legati alla terra (dal neolitico fino ai contadini odierni) i manufatti intrecciati erano veri e propri attrezzi: cesti per la semina e la raccolta, per il trasporto di legna, fieno, paglia o concime, panieri per conservazione del cibo, nasse per pescare, trappole per passerotti, pannelli per l'edilizia, fino ad arrivare a carri intrecciati, capanni di cannuccia palustre, barche in giunco intrecciato. Anche se non ce ne accorgiamo, l'intreccio è un elemento molto rilevante (almeno come icona) nello sfondo del nostro immaginario collettivo e del nostro vivere quotidiano… Basta dire che

Step #13 - L'anatomia della cosa

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L'anatomia La base I lati Il bordo La maniglia

STEP #12 - I materiali della cosa

Materiali Erbe (strame e paglia) Corteccia  Rami (vimini) Foglie (asfodelo e rafia) Fusti o midollo (midollino e ratt an) Canne (arundo donax e bambù)

STEP #11 - La tassonomia della cosa

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In bambù  Cesto spagnolo in vimini Cesto  Inuit  con impugnatura in avorio                                                              Cesto indiano                                                                  Cesto messicano                                                             

STEP #10 - I proverbi della cosa

Proverbi Chi non si contenta dell'onesto, perde il manico ed il cesto. Gran pesto fa buon cesto Quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio

STEP #09 - I nomi della cosa

Dialetto cistranese  Pàner  Dialetto foggiano  Cèste Dialetto calabrese  Sporte Italiano  Cesto Inglese  Basket Spagnolo  Cesta Catalano  Cistella Norvegese  Kurv Hawaiano  Hinai

STEP #08 - La cosa

Ho scelto questi tre oggetti perchè fanno parte dell'immaginario della mia terra, oggetti che stanno diventando caratteri storici di un territorio, simboli di tecniche artigianali che vanno pian piano scomparendo. In particolare sono significativi per me i cesti intrecciati, capaci di rimandarmi all'infanzia passata con mio nonno che svolgeva quel lavoro di precisione con tanta cura e passione.

STEP #07 - Un film

Film Ci vediamo domani (2013) Regia di Andrea Zaccariello

STEP #06 - Il nome del luogo

Il nome L'eroe eponimo, secondo tradizione, è Sturnoi,il compagno di Diomede. Finita la guerra di Troia, avrebbe fondato questo centro che i Romani hanno poi chiamato Sturninum. Forse distrutto ne l216 a.C. durante le scorrerie di Annibale in Puglia, l'abitato tornò a vivere  nell' VIII sec., quando un gruppo di monaci basiliani profughi dell'Oriente, notarono in queste contrade le rovine dell'antico centro. Sulle stesse vollero allora edificare una badia di rito greco che chiamarono San Nicolòcis ‐ Sturninum, proprio dove oggi sorge la Chiesa Matrice. https://docplayer.it/21330369-Cisternino-br-la-storia.html

STEP #05 - Il mito

Il folletto monachiccio Un’atmosfera intrisa di magia, incantesimi e superstizioni in passato si intrecciava con le vicende  quotidiane della gente pugliese rendendo opera degli spiriti tutto ciò che colpiva la quotidianità. Così il sibilo del vento diventava il lamento di un’anima, il fenomeno del miraggio era causato da una fata e se in casa si smarriva qualcosa l’artefice era il monachicchio, l’onnipresente creatura immaginata come un fraticello nel barese e tarantino e come un folletto nel Salento. Ancora oggi ci sono vecchietti che ci credono ancora dicendo che esso è lo spirito di un bambino morto senza battesimo. E’ infatti lo spiritello di casa, bizzarro e dispettoso, che si immischia nelle faccende degli uomini e si diverte a intralciare i loro piani con beffe e scherzi fino a far perdere la pazienza. Il monachicchio adora intrecciare criniere e code di cavalli, posarsi sul petto delle donne che dormono per ostacolarne la respirazione e solleticare i piedi degli uomini, tira

STEP #04 - Citazioni

Nel corso dei secoli la valle d’Itria, in cui ridente e solare si affaccia Cisternino, ha visto il passaggio di diverse etnie e di illustri personaggi storici che inevitabilmente hanno lasciato traccia della loro civiltà. Parliamo in maniera specifica degli svevi, che in realtà in questa parte della Puglia non hanno disseminato quei imponenti castelli che si trovano nel barese, ma che comunque il loro segno l’hanno impresso. Infatti Cisternino è l’unico paese che conserva qualche testimonianza architettonica del periodo normanno-svevo e non solo. Né dà testimonianza la cosiddetta torre grande o normanno-sveva, che ormai assurge a simbolo del borgo più bello d’Italia. Ma c’è di più, gli svevi qui non hanno solo ispirato i modelli architettonici e la tecnica costruttiva, ma pare che il grande Federico II Hohenstaufen sia passato da queste parti. AA.VV ,  Cisternino tra storia e leggenda , Fasano (BR), Schena Editore, 1980, PP. 12

STEP #03 - Un libro

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Cisternino. Tra storia e leggenda di Antonio Caggiaro, Schena Editore                                                                       

STEP #02 - Le cose

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Pumo pugliese Capasone (recipiente in creta)        Cesti intrecciati

STEP #01 - Il Blog, il Luogo

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Cisternino (BR) 40°44'29.0"N 17°25'31.0"E